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Oms, è certo l'arrivo di una nuova pamdemia da virus influenzale

Infettivologia Redazione DottNet | 16/10/2018 15:04

"Anche se non sappiamo quando, il mondo deve agire come una squadra"

"L'arrivo di un'altra pandemia causata da un nuovo virus influenzale è una certezza, anche se non sappiamo quando questo accadrà, quale ceppo virale sarà e quanto sarà grave la malattia". A dirlo è Wenqing Zhang, direttore del Programma Globale per l'Influenza dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che, in un focus sul portale web, non conferma né esclude che questo possa avvenire quest'anno. Ciò che rende unico il virus dell'influenza è che cambia continuamente. Per questo - spiega l'Oms - si può contrarre varie volte nella vita e riesce a sfuggire alla capacità dei vaccini esistenti di proteggere la popolazione. In alcuni casi, quando le mutazioni sono particolarmente importanti, questo può provocare una pandemia, caratterizzata dalla sua capacità dl nuovo agente patogeno di diffondersi in modo veloce nella popolazione.

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Risale ad un secolo fa la più grande pandemia influenzale della storia, la spagnola, che causo la morte di ben il 5% della popolazione. Da allora di pandemie se ne sono verificate diverse: un milione di persone nel mondo morirono nel 1957 per l'influenza che iniziò in Cina. Nel 1968, un altro focolaio fece circa 1-3 milioni di vittime. Nel 2009 la Suina, apparsa la prima volta in Messico, si diffuse velocemente nel globo. "L'influenza pandemica è un importante problema di salute pubblica che non siamo in grado di prevenire o eliminare, data la nostra tecnologia e conoscenza attuali", prosegue Zhang.   Eppure oggi, mette in guardia il direttore del Programma Globale per l'Influenza dell'Oms, "meno della metà di tutti i Paesi ha un piano nazionale di preparazione per fronteggiarla; di questi, pochi hanno piani aggiornati". Per affrontare le conseguenze di una pandemia, "il mondo deve lavorare come una squadra", conclude l'esperto, puntando su "tempestività e qualità della condivisione delle informazioni sul virus, ricerca e innovazione".

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